Il M5S su nomine manager della Sanità chiama in causa l’Anticorruzione

Il caso manager della sanità senza titoli varca lo Stretto: il M5S ha presentato una interrogazione alla Camera (prima firmataria Giulia Di Vita) e ha scritto anche all’Autorità nazionale anticorruzione per chiedere indagini più accurate su quello che sembra un fenomeno tutt’altro che circoscritto. I deputati Cinquestelle chiedono ai ministri della Salute e della Semplificazione e Pubblica amministrazione se siano al corrente di ciò che accade in Sicilia, e se non intendano assumere iniziative normative volte a definire meglio i requisiti, le modalità di conferimento e i controlli relativamente agli incarichi dirigenziali presso le strutture del servizio sanitario nazionale.

L’atto parlamentare fa un rapido ma esaustivo excursus della vicenda che sta scuotendo il pianeta sanità in Sicilia, a partire dalla revoca dell’incarico di direttore sanitario dell’Asp 6 al dottor Giuseppe Noto. Anche in quella vicenda il M5S  si attivò per chiedere chiarimenti con una interrogazione presentata all’Ars e con la richiesta di un’audizione in commissione sanità di Palazzo dei Normanni.

“La vicenda nomine sembra essere tutt’altro che chiusa – afferma Giulia Di Vita – ci sono altri casi sospetti, come le notizie di cronaca di questi giorni sembrano confermare. E’ doveroso, pertanto, che i ministri interrogati si attivino per accertare che in tutti i casi si siano applicate le normative vigenti”.

“Se questa è la fotografia della situazione delle nomine – conclude Di Vita – poi non deve stupire che i nuovi piani anticorruzione. messi in atto recentemente almeno sulla carta, non diano i risultati sperati…il pesce puzza sempre dalla testa”

Anche il capogruppo all’Ars, Giorgio Ciaccio, interviene sulla querelle tra il governo e commissione sanità. “E’ ipocrita dire che non ci siano ombre sulle nomine dei manager in sanità. Vediamo movimenti strani, sui quali stiamo cercando di capire di più: personale della segreteria tecnica dell’assessorato che fa velocemente carriera, gente senza requisiti, posti dati ad interim per costruire curriculum, direttori che hanno mire a posti nazionali ecc. Non vorremmo  che tutto fosse frutto di scambi e promesse per accontentare tutti. Gli inutili attacchi e prese di posizione alla commissione sanità non fanno altro che alimentare i numerosissimi dubbi”.

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