San Giuseppe Jato, nasce un comitato per ridefinire confini con Monreale

Un comitato civico chiede il riordino dei confini comunali di San Giuseppe Jato e Monreale. Al grido di “Riappropriamoci della Valle” ha preso il via l’iter burocratico per chiedere un referendum finalizzato ad estendere il territorio jatino alle contrade monrealesi di Dammusi, Signora, Ginestra e Bommarito.
Le aree interessate, pur circondando il centro abitato di San Giuseppe Jato, ricadono – infatti- fra i territori della cittadina normanna. L’assemblea, convocata dal presidente del consiglio comunale Rosa Italiano, ha nominato presidente del comitato Salvatore Bonfardeci, che sarà affiancato dal vicepresidente Giuseppe Paviglianiti. “Nessuna mira espansionistica – assicurano i promotori dell’iniziativa -, ma solo la necessità di eliminare i tanti disagi che ci costringono a recarci a Monreale per tutta una serie di servizi che vanno dall’asilo al medico curante”. Chi abita in quelle contrade di fatto riceve servizi dal Comune di San Giuseppe Jato, ma paga le imposte a Monreale. Un esempio su tutti è dato dalla raccolta differenziata dei rifiuti. “I versamenti li incassa Monreale, ma a raccogliere la nostra immondizia è San Giuseppe Jato”, fanno notare i residenti, che lamentano anche l’assenza di manutenzione di strade e pubblica illuminazione”. In tutto si tratta di circa 150 cittadini distribuiti su un territorio vastissimo. A questi si aggiungono un migliaio di proprietari di fondi agricoli che amministrativamente ricadono nell’agro monrealese dal 1182, da quando Guglielmo II li donò al Monastero di Santa Maria La Nuova. “Il comitato – fa sapere Rosa Italiano – dovrà consegnare una relazione dettagliata al consiglio comunale, che avrà il compito di approvarla e inviarla all’assessorato regionale agli Enti locali”. Qualora il comune di Monreale dovesse opporsi, sarà un referendum a stabilire le sorti delle quattro contrade. Gli aventi diritto al voto saranno solo “le popolazioni interessate”, ovvero “esclusivamente gli elettori residenti nei territori da trasferire”.

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