Carini. Insulti alla cognata su Facebook, assolta una donna

Offese la cognata su Facebook con ingiurie e parole pesanti. Una lite tra donne finita in tribunale per questioni di gelosia e sospetti su una possibile relazione con il marito. Ma alla fine il giudice – come riporta il Giornale di Sicilia – ha assolto l’imputata: non c’è la prova che a scrivere quelle frasi sia stata la signora. La vittima degli insulti aveva denunciato la cognata, Luana Ferrara, 41 anni, originaria di Carini, difesa dall’avvocato Luciano Maria Sarpi. Ma il giudice ha deciso di assolvere l’imputata con la formula “il fatto non sussiste” poiché in pratica, gli investigatori non avrebbero accertato che dietro il profilo online, ci fosse davvero l’imputata e non qualcun altro al posto suo. Insomma, secondo la tesi difensiva accolta dal giudice, non basta più portare le frasi incriminate per far valere le proprie ragioni, ma sono necessari accertamenti informatici, per dimostrare, che dietro un nome su internet, ci sia davvero la persona imputata. Insomma erano necessarie indagini informatiche più approfondite. Tra le due donne, i rapporti erano pessimi da tempo. Colei che avrebbe scritto le offese online, sospettava che la cognata trescasse con il marito. O per lo meno, volesse avere una relazione con lui. Una questione di gelosia che una decina di anni fa, nei casi più gravi, sarebbe sfociata con una scenata in strada. Ma ai tempi di internet le cose sono cambiate e gli insulti sono partiti da un computer. Davanti il giudice di pace, la querelante ha prodotto le copie cartacee delle frasi ma questo non è bastato. L’avvocato Sarpi durante il dibattito ha sottolineato che non c’era alcuna certezza sull’autore materiale di quelle offese. La vittima in aula si è difesa, leggendo gli insulti che le erano stati rivolti. Alla fine però ha prevalso la tesi difensiva e l’imputata è stata assolta con formula piena e dopo la sentenza si è strasferita con il marito al Nord Italia, entrambi lontani dalla cognata.

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