Cinisi. Affidati i lavori per completare la “via del mare”

L’aggiudicazione è solo provvisoria. Adesso, bisognerà aspettare che la Prefettura rilasci il nulla osta sulla ditta che si è aggiudicato per circa 838 mila euro l’appalto che aveva una base d’asta da un milione e 50 mila euro. Poi, se non ci saranno rilievi, la “Cannino Salvatore” di San Giuseppe Jato potrà iniziare il completamento della “via del mare” a Cinisi, una delle arterie più attese e discusse degli ultimi anni. Sono 121 le ditte che hanno partecipato alla gara. Tra quelle escluse per mancanza di requisiti e il taglio delle offerte più alte e di quelle più basse, previste dalla procedure, il responsabile dell’ufficio tecnico ha ristretto il numero dei concorrenti, decretando il vincitore. A questo punto, superati i controlli, avverrà l’aggiudicazione definitiva e il Comune avrà sessanta giorni per stipulare il contratto. L’opera è stata finanziata dal Ministero delle Infrastrutture e da quello delle Economia che ha assegnato a Cinisi le risorse sulla base del Decreto meglio noto come “Cantieri in comune”. La somma messa a disposizione dal Cipe servirà a completare il manto stradale, la pavimentazione dei marciapiedi, l’illuminazione e la piantumazione di Cocus. Ma, bisognerà abbattere le barriere architettoniche e demolire alcuni immobili Gli ultimi 838 mila euro si aggiungono ai quasi tre milioni che il Comune ha già speso. In realtà, all’anagrafe, le strade hanno il nome di via La Torre e Impastato. Ma, ormai è nota come l’arteria che collega il centro abitato del paese alla spiaggia Magaggiari. Iniziati nel 2006, i lavori si proponevano l’ampliamento della sede stradale divenuta troppo stretta per le esigenze di una cittadina che conta sulle presenze turistiche per la propria economia. Ma, la storia di quest’opera è stata spesso contraddistinta da ricorsi e polemiche. Subito, fu necessario procedere all’esproprio di diversi immobili. In seguito, l’allora sindaco Salvatore Palazzolo fu accusato di non avere a cuore i muretti a secco che delimitavano la vecchia regia trazzera e gli alberi secolari. Superate le battaglie legali, finirono i soldi. In sostanza, tra le accuse di errati calcoli di progettazione e repliche che parlavano d’ imprevisti, fu necessario recuperare altri 500 mila euro che si aggiungevano ai due milioni e mezzo già spesi. E, fu la volta delle critiche per un’opera dai costi elevati e ancora incompleta. Di recente, è arrivato l’ultimo finanziamento sul quale Pd e amministrazione Palazzolo hanno duellato per la paternità.

Riccardo Salvia

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