Mafia di Carini: a processo 10 imputati

Coinvolti nell’operazione “Destino”, blitz antimafia dei carabinieri della Compagnia di Carini, finiscono sotto processo due avvocati Annalisa Vullo e Gaspare Genova.

Vullo 39 anni, legale del boss Angelo Antonino Pipitone è accusato di favoreggiamento semplice: “sarebbe andata oltre il normale rapporto professionista-cliente, avendo aiutato Pipitone a tornare in possesso di una villa del valore di un milione e 300 mila euro, acquistata anni fa in via Venere a Mondello, intestata a prestanome e infine rivenduta”. E poi ci sarebbe un’intercettazione nella quale l’avvocato si sarebbe rivolta a Benedetto Pipitone, genero del boss, per recuperare la refurtiva di un furto che avrebbe subito nella sua abitazione. Nel settembre del 2014, nell’ambito dell’operazione “Destino”, i pm avevano chiesto l’arresto per Annalisa Vullo, ma il gip lo aveva negato. Poi, la Cassazione ha accolto il ricorso della Procura e l’avvocato finì ai domiciliari. Adesso Annalisa Vullo ha patteggiato una condanna a sei mesi (pena sospesa). 

Mentre per l’avvocato Gaspare Genova, l’accusa sarebbe di concorso in fittizia intestazione di beni, con l’aggravante dell’agevolazione a Cosa Nostra. Legale dei Pipitone sarebbe implicato nella compravendita di un terreno e di quattro immobili fittiziamente intestati ad Angela Conigliaro e ceduti per 275 mila euro. Il penalista respinge ogni addebito ed ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato

Alla sbarra poi, Franca Pellerito, moglie del capomafia, Epifania e Benedetto Pipitone, ripettivamente figlia e genero del boss Angelo Antonino, Francesco Marco Pipitone, Angela Conigliaro e Graziella Pipitone. Secondo l’accusa, il clan Pipitone sarebbe stato dedito ad estorsioni, incendi, uccisione di animali, intestazione fittizia di beni. La famiglia mafiosa avrebbe tentato inoltre di salvare il patrimonio da sequestri e confische.

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