Primo sì alla riforma dell’acqua. Ferrandelli: “adesso risolvere la questione rifiuti”

“La Sicilia sul tema dei rifiuti rimane all’anno zero. Chiedo all’assessore Contrafatto almeno di commissariare entro tre mesi le Società regionali di raccolta per farne partire l’attività. La schizofrenia del governo e questo quadro di incertezza normativa è ormai insostenibile”.
Il deputato regionale del Pd Fabrizio Ferrandelli incalza il governo su uno dei dossier più scottanti. Un altro punto di attrito tra governo e maggioranza, nel giorno in cui in commissione il Pd ha votato con i grillini il disegno di legge sull’acqua pubblica col parere contrario dell’assessore al ramo Vania Contrafatto. “Dopo l’esperienza negativa degli Ato, nel 2010 la legge regionale si poneva l’obiettivo di riorganizzare tutto il complesso dei rifiuti – ricorda Ferrandelli -. Furono introdotte le Srr, società regionali di raccolta, ma queste società in quasi tutta la Sicilia non sono operative”. “Non c’è una direzione e una maggioranza, e questo è chiaro”, commenta al riguardo Ferrandelli, che chiede al governo di intervenire con urgenza alla luce delle enormi difficoltà in cui versano gli amministratori locali. Intanto, come detto, ieri è arrivato tra le polemiche il primo via libera alla riforma della gestione dell’acqua, con una spaccatura fra una parte del Pd – quella non renziana – e l’assessore Contraffatto. Il nodo è sulla gestione unica o parcellizzata a vantaggio dei comuini. “In commissione ambiente è passata la proposta del Pd che permette ai comuni di organizzarsi autonomamente”. Una direzione opposta a quella avanzata dal governo Crocetta che vorrebbe invece ad affidare ad un solo ente tutta la gestione. Il Pd con il deputato Giovanni Panepinto annuncia battaglia contro il progetto dell’assessore, potendo contare anche del sostegno del Movimento 5 Stelle che si dice soddisfatto per l’approvazione. “Tre sono i capisaldi della riforma – dichiara Giampiero Trizzino – la gestione affidata a enti pubblici, l’attenzione alle categorie meno abbienti e l’erogazione di un quantitativo minino gratuito di acqua garantito a tutti”.

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