Senza gambe da 2003, con le protesi torna a fare lo sci nautico

di Annalisa Ferrante

Scivola sull’acqua e sorride mentre la barca aumenta la sua velocità: è felice di avercela fatta. Riprendere a fare sci nautico diventa la resurrezione di chi, come Antonino Pizzo, 50 anni, imprenditore, tre figli, non può contare sulle sue gambe. Perché Nino Pizzo le gambe non ce le ha più dal 2003, dopo un incidente con il suo camion. Lo sportello gliele ha tranciate e ricorda ancora di essere rimasto oltre un’ora e mezza in attesa dei soccorsi. Aveva 40 anni e quell’incidente che gli ha cambiato la vita per sempre non lo ha inasprito, ma reso ancora più forte e volitivo. Tra un antidolorifico e l’altro, cercando di usare al minimo la sedia a rotelle, Nino indossa le protesi e guida la sua macchina percorrendo la strada della vita tra mille difficoltà. Oggi il suo sogno è quello di partecipare alle paralimpiadi facendo sci nautico. Lo faceva da ragazzo e ci ha provato senza gambe, riuscendoci più volte. Adesso intende farsi fare delle protesi adatte e poi tentare di gareggiare. “Non ho avuto paura e non mi sono scoraggiato, ho provato e riprovato con il supporto dei mie amici, utilizzando le protesi che ho per andare a mare e non adatte per lo sci nautico –racconta Nino Pizzo-. E ci sono riuscito. Più Grazie ai miei amici ma soprattutto a mia moglie Manuela, che mi ha stimolato ad andare avanti in tutti questi anni, rinunciando a tantissime cose”. Dopo l’incidente, Manuela Maria Borbone, ex nota stilista, si è dedicata totalmente all’attività imprenditoriale (cave e scavi) del marito, ed a lui stesso. “Da qualche settimana si è acceso in me questo grande desiderio: mi piacerebbe partecipare alle paralimpiadi facendo sci nautico per dimostrare a tutti che con la volontà si possono superare le difficoltà- dice Nino Pizzo-. Anche quelle che sembrano insormontabili. Non bisogna scoraggiarsi”. Tante le rinunce, tante le difficoltà di Nino Pizzo che dopo l’incidente è stato seguito da uno psicologo. “Inutile elencare le difficoltà e le tante rinunce di chi, come me, non ha più le gambe, o ha altri handicap – spiega Nino Pizzo-. Andavo a cavallo e non posso più farlo, andavo sott’acqua e non posso più farlo. A volte mi rendo conto di dover andare in bagno a lavarmi vestito, ma posso di nuovo camminare da solo ed è già una grande conquista. Da questa possono partire tutte le altre: adesso ho provato a rifare sci nautico e mi ha ridato fiducia in me stesso. Non so se riuscirò ad andare alle paralimpiadi a dare il mio esempio di forza, ma io ho già vinto”. Accompagnato da tre amici Nino ha tentato di rifare a mare quel che faceva quando aveva le sue gambe: è caduto, è risalito, è ricaduto ma ha riprovato; ed è riuscito. Lo sci nautico per lui, quale metafora della vita. Ed è riuscito a tornare a sentire l’ebbrezza dell’acqua che gli schizzava il viso ed il corpo mentre prendeva velocità. L’ebbrezza della vita, del sentire che ti restituisce, se lo vuoi, quello che ti è stato tolto.

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