Mafia, presentato il libro sul suicidio di Attilio Manca

Una morte legata a doppio filo alla latitanza di Bernardo Provenzano e in particolare all’intervento chirurgico a cui si sottopose il boss nell’ottobre 2003 a Marsiglia. Attilio Manca era l’urologo migliore di quegli anni, fu scelto per l’operazione alla prostata del boss corleonese, quindi lo vide in faccia. Un anno dopo Attilio Manca fu trovato morto nella sua abitazione di Viterbo, overdose da eroina. Si è suicidato, dissero. Ma la famiglia non ha mai creduto a queste ipotesi, sia perché l’urologo di Barcellona Pozzo di Gotto non era un tossicodipendente, sia perché era mancino e quindi non poteva di certo bucarsi il braccio sinistro. I magistrati di Viterbo archiviarono il caso per poi riaprire le indagini nel 2008. La storia del giovane medico è diventata un libro che si intitola “Un suicidio di mafia – La strana morte di Attilio Manca” scritto da Luciano Mirone che questa mattina ha incontrato gli studenti dell’Istitituto superiore “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Partinico

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